La singolare storia della giraffa di Lorenzo il Magnifico

I doni degli ambasciatori

È noto come le ambascerie che arrivavano in Europa dall’Oriente prossimo o dall’Africa portassero doni meravigliosi ai principi o  sovrani europei che visitavano,  così come gli ambasciatori dei vari stati europei offrissero, a loro volta bellissimi regali, spesso su precisa richiesta, ai regnanti al di fuori dell’Europa. Forse il dono più bizzarro che giunse in Italia in pieno Rinascimento fu quello fatto a Lorenzo De’ Medici. Volendo ingraziarsi e omaggiare lo splendido Signore fiorentino, secondo le fonti, Mohamed Ibn al Mahfuz (conosciuto anche come Malfoot), ambasciatore del sultano d’Egitto, donò a Lorenzo il Magnifico, nel 1487 una giraffa. Non si era mai vista a Firenze una giraffa, i fiorentini rimasero stupefatti da questo animale straordinario anche se si trattava di un animale piccolo e giovane. Lorenzo aveva già mostrato ai Fiorentini qualche anno prima, durante un grande intrattenimento, il manichino di una giraffa, ma questa era la prima volta che la popolazione vedeva questo animale vivente. Per quasi trecento anni quella di Lorenzo de’ Medici fu probabilmente l’unica giraffa che giunse in Europa.

Il cameleopardo nelle immagini: dai pittori fiorentini a Hieronimus Bosch

Fu così che la giraffa di Lorenzo de’ Medici, o cameleopardo, come venne chiamata per il suo assomigliare sia ad un cammello, ma a macchie, come un leopardo, apparve in alcuni quadri, anche decenni dopo la sua pubblica presentazione e la sua morte. Fu dipinta da Domenico Ghirlandaio, da Giorgio Vasari, che rappresentò proprio il momento, in cui Magnifico Signore fiorentino riceveva in dono l’animale, una sessantina di anni dopo. Per Raffaele Botticini l’apparizione della giraffa ben si prestava a fare da comparsa  alla sua Adorazione dei magi: una scena orientaleggiante era infatti uno sfondo perfetto per l’animale esotico. In Andrea del Sarto la giraffa fa opportunamente capolino nel Tributo a Cesare, fu dipinta anche da Piero di Cosimo. Tra le più belle rappresentazioni di giraffe non poteva mancare quella dettagliata del veronese Jacopo Ligozzi, che fu al servizio del Granduca fiorentino dal 1577.

Hieronimus Bosch e pittori i veneziani

Cosa ci porta quindi dai pittori fiorentini ai Paesi Bassi fino a Hieronimus Bosch?

A questo singolare e fantasioso pittore e ai suoi contemporanei, Milano ha recentemente dedicato (2023) una mostra; Hieronimus Bosch, un altro Rinascimento, curata da Bernard Aikema a Palazzo Reale.

Hieronimus Bosch dovette vedere uno di questi disegni rappresentante la giraffa.

Infatti la giraffa che fa da sfondo al pannello laterale con Adamo ed Eva del Trittico delle delizie, oggi al Museo del Prado a Madrid, è ritenuta essere una copia della giraffa medicea.

Il visionario pittore ha un catalogo molto scarno, ma ben tre dei circa suoi venti dipinti conosciuti si trovano a Venezia, grazie al gusto raffinato e intelligente del collezionista veneziano che li portò a Venezia.

E i veneziani?

Anche i pittori veneziani rappresentano la giraffa. Gentile e Giovanni Bellini ne dipinsero una, assieme ad altri animali esotici, davanti alla sfavillante chiesa, che tanto ricorda la basilica di San Marco, nella piazza dove si svolge la Predica di San Marco ad Alessandria d’Egitto di San Marco.

L’enorme telero (26 metri), che proviene dalla Scuola Grande di San Marco a Venezia, fa parte di un ciclo che fu dipinto quasi contemporaneamente a quelli di Vittore Carpaccio, (qui trovate il link al mio articolo Vittore Carpaccio a Venezia, 1963 – 2023 ) e si trova in una delle più belle sale della Pinacoteca di Brera, dove i visitatori sostano a lungo, complice la presenza di un comodo divano che invita alla sosta.

Ci sarebbe molto da dire sul quadro, ma per il momento mi fermo qui e vi aspetto a Venezia per scoprire assieme i pittori veneziani, Hieronimus Bosch e l’arte nei suoi aspetti più originali.

Fiorella Pagotto

http://Www.venicearguide.it

La predica di San Marco in Egitto – G. Bellini, Pinacoteca di Brera
Gentile e Giovanni Bellini, dettaglio