How will we live together? La Biennale di Venezia di fronte al presente

 Il titolo di questa edizione della Biennale di Architettura 2021 era stato pensato per l’edizione che si sarebbe dovuta tenere nel 2020.

Eppure How will we live together? la domanda – Come vivremo assieme? – Sembra adattarsi a questo particolare momento storico in cui nessuno per mesi ha potuto vivere assieme, e in cui ci viene chiesto di rispettare delle norme di distanziamento per permetterci un graduale ritorno alla normalità.

Hashim Harkis, l’architetto curatore della diciassettesima Biennale di Architettura si trova ad avere anche la responsabilità di inaugurare la prima mostra internazionale in presenza dopo la pandemia, che si terrà, ovviamente, con rigidi protocolli di sicurezza.

Biennale Venezia

Con uno sguardo privilegiato riservato ai temi della globalizzazione, della costruzione di barriere tra gli stati, dei rifugiati, del consumo di suolo, così come all’ambiente, che è stato un leit motiv comune a molte Biennali, sia di architettura che di arte, questa Biennale vedrà un parziale ripensamento, da parte degli studi e degli architetti invitati rispetto ai progetti iniziali, legato al tema della pandemia. Alcuni progetti saranno quindi adattati a questo particolare momento storico, mentre altri rimarranno inalterati.

 La Biennale di Architettura vuole riflettere anche sul ruolo dell’architettura rispetto alla politica, sulla riorganizzazione degli spazi nelle nostre città in questo momento, e sul fatto che tale riorganizzazione dovrebbe vedere la compartecipazione degli architetti nelle decisioni politiche, questa è anche la speranza di chi sta scrivendo.

Biennale Architettura 2018
Biennale Venezia 2018

I partecipanti alla Biennale

Ed ora ecco qualche numero; la Biennale esporrà 112 opere i cui partecipanti appartengono a 46 paesi, saranno presenti in egual modo donne e uomini. Molti progetti proverranno dall’Asia, Africa e America Latina.

Il Leone d’oro alla memoria è stato attributo all’architetto italo-brasiliano Lina Bo Bardi, scomparsa nel 1992.

Oltre alle sedi espositive dei Giardini e delle Corderie dell’Arsenale ci sarà una sezione ospitata in terraferma a Forte Marghera.

Contattatemi, se lo desiderate, ma se non potrete essere a Venezia per visitarla, seguitemi, perché pubblicherò qui e sui miei socials (soprattutto) delle foto, dei video e degli aggiornamenti sulla Biennale di Venezia per permettervi di essere assieme a Venezia in questo momento di lontananza.

Se desiderate scoprire la Biennale con me questo è il link.

Fiorella Pagotto www.veniceartguide.it